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La società Benefit, uno status giuridico per le imprese del futuro

Dal 2016 in Italia esiste uno status giuridico d’impresa che ha il potenziale di ridefinire il corso del capitalismo.  Lo hanno già adottato più di 500 aziende.

Dall’articolo di Paolo Di Cesare e Eric Ezechieli uscito su ilsole24ore.com

 

Cinquant’anni fa Milton Friedman presentò al mondo la sua dottrina, in base alla quale le imprese socialmente responsabili devono concentrarsi su un unico obiettivo: massimizzare il valore creato per i loro azionisti. L’imperativo per i manager diventa dunque quello di concentrarsi esclusivamente su una sola variabile: il profitto. L’interpretazione monoteista introdotta da Friedman, che è espressione del paradigma che ha dominato l’umanità e il pianeta negli ultimi 50 anni, violava però inconsapevolmente le leggi della fisica: nulla può crescere all’infinito in un sistema finito e qualsiasi sistema complesso che massimizzi una singola variabile inevitabilmente accelera fino ad autodistruggersi. 

Mancavano due variabili fondamentali: le persone e il pianeta. Oggi la società, in particolare le generazioni future, e la biosfera ne pagano il conto.

Mentre il mondo accademico e larga parte delle strutture legislative e di governance che regolano l’economia mondiale hanno sposato questa dottrina, alcuni imprenditori in diverse parti del mondo hanno deciso di seguire strade non battute, andando oltre il primato degli azionisti e considerando l’impresa un sistema vivente e interdipendente, che prospera se attorno a sé prosperano anche gli altri. 

Oggi, seguire questo esempio ed evolvere da paradigmi economici ‘estrattivi’ a ‘rigenerativi’ è probabilmente la più importante sfida nella storia dell’umanità. I primi prendono più valore di quanto ne generino e lo concentrano sempre di più a scapito della società e del pianeta, mentre i secondi sono al servizio degli esseri umani e della vita sulla Terra. Un’attività economica che prenda o distrugga più valore di quanto ne crei dovrebbe essere bloccata e resa illegale.

Nel 2016 l’Italia è diventato il primo Stato dopo gli USA a introdurre lo status giuridico di Società Benefit (o Benefit Corporation) che identifica le aziende a duplice finalità, ovvero quelle che intendono perseguire finalità di impatto positivo su società e ambiente oltre al profitto. Oggi questo status giuridico è stato introdotto, oltre che in 37 Stati degli USA, anche in Colombia (2018), Porto Rico (2018), Ecuador (2019), Canada – British Columbia (2019), Perù (2020) e Ruanda (2021) e in più di altri 10 paesi è in corso l’iter legislativo per l’approvazione di una legge ad hoc. In Europa, solo la Francia nel 2019 ha introdotto la cosiddetta Société à Mission che, pur essendo caratterizzata da differenze significative rispetto al modello internazionale di Benefit Corporation, possiamo considerare vicina per valori e impianto di base. 

In italia più di 500 imprese hanno già scelto di modificare il loro status legale da semplici SRL o SPA, acquisendo la qualifica di Società Benefit. 

Aziende come Aboca, Chiesi, Davines, Novamont, Number 1, illy, Save the Duck, Florim e Danone Italia, hanno deciso di proteggere la loro vocazione e ufficializzare l’impegno delle loro organizzazioni nel perseguire obiettivi di Bene Comune: hanno introdotto ufficialmente la considerazione degli stakeholder nelle loro governance.

Nell’ultimo anno di crisi sanitaria e sociale moltissime aziende stanno mostrando il volto migliore dell’imprenditoria italiana e stanno contribuendo attivamente con azioni forti e concrete a supportare le comunità in cui operano. Ma perchè non farlo anche fuori dai momenti di crisi? Perchè non farne una caratteristica fondativa e continuativa del proprio operato? 

La recente lettera di Larry Fink di BlackRock ‘a tutti i CEO’ delle aziende partecipate rimarca: “Più la Sua società riuscirà a dimostrare il proprio scopo nel generare valore per i propri clienti e dipendenti e per le comunità di riferimento, più diventerà competitiva e potrà generare profitti duraturi a lungo termine per gli azionisti.” Questa affermazione sancisce la fine di un’epoca e l’inizio di una radicale trasformazione dei modelli economico-finanziari. Le Società Benefit sono progettate proprio per includere gli stakeholder nel modello di creazione di valore e quindi sono per natura allineate con la nuova visione dei più importanti investitori.

Tutte le aziende italiane, pubbliche e private, hanno dunque la grande opportunità di compiere questo passo evolutivo e contribuire così alla risoluzione delle grandi sfide sociali e ambientali del nostro tempo. 

Senza il business non riusciremo ad affrontarle. Con le Società Benefit potremo vincerle.