Progettare e pensare gli edifici considerando il benessere delle persone e la riduzione dell’emissione di gas climalteranti. È questa una delle sfide che le aziende affronteranno nei prossimi anni. Lo hanno compreso il Gruppo Chiesi e il Gruppo Davines, che hanno scelto di adottare framework internazionali di valutazione degli impatti ambientali e sociali dei loro siti produttivi, andando oltre il concetto di compliance ESG, adottando buone pratiche e sottoponendosi a rigidi criteri di misurazione.
Gli edifici in Europa sono oggi responsabili del 40% del consumo dell’energia totale e del 39% delle emissioni di gas serra. Allo stesso tempo le persone nel mondo trascorrono il 90% del loro tempo negli edifici, tra casa, ufficio e attività commerciali.
Due semplici ragioni che spiegano perché il miglioramento dell’impatto delle costruzioni non sia importante solo per contribuire in maniera concreta alla transizione ma anche per migliorare il benessere della comunità e delle persone che le utilizzano. Un aspetto che riguarda sempre di più anche le imprese, perché l’evoluzione verso un modello più sostenibile passa anche dal lavoro sull’impatto degli edifici utilizzati quotidianamente, soprattutto quando si parla di siti produttivi.
Che cosa significa intervenire in ottica di evoluzione sostenibile sul patrimonio edilizio? Significa costruire o ristrutturare edifici integrando, con un approccio olistico, la considerazione di tutti gli stakeholder, Pianeta incluso. Progettando spazi innovativi e purpose-driven, valutando gli impatti di sostenibilità e di business – diretti e indiretti – e gestendo i propri edifici in logica di continuo miglioramento, seguendo le migliori pratiche disponibili e le indicazioni dei più autorevoli dai protocolli Green Building.
Il Gruppo Chiesi e il Gruppo Davines sono aziende che hanno scelto di inserire tra le proprie priorità l’attenzione all’impatto dei propri edifici, supportando l’adozione di protocolli certificati da terze parti indipendenti, come il Green Building Council americano.
Insieme a Chiesi, a partire dal 2020, abbiamo sviluppato, per il sito di Parma e per tutte le filiali Worldwide, il programma Better Building, con l’obiettivo di misurare gli impatti dell’intero portfolio di edifici su comunità ed ecosistemi e adottare pratiche di Eco-friendly design (progettazione tesa al miglioramento/protezione degli aspetti ambientali) e People-centered design (progettazione tesa al miglioramento del Wellbeing) nei siti di nuova realizzazione ed esistenti.
Il programma vuole anche contribuire alla diffusione di una cultura sostenibile sull’utilizzo delle risorse, così come al benessere legato alle caratteristiche degli edifici e uffici: per questo sono stati identificati gli active leader, ovvero figure di riferimento delle comunità locali del Gruppo Chiesi, che ha 31 Filiali nel mondo, e che sono coinvolti costantemente nella valutazione degli impatti e nella progettazione di azioni di miglioramento, considerando sia le necessità specifiche di ciascun sito che gli obiettivi trasversali dell’ecosistema Chiesi.
Le aree di impatto considerate in Better Building includono l’energia, l’acqua, i rifiuti, i materiali utilizzati, la qualità dell’aria interna, il comfort termico e acustico, il trasporto casa-lavoro, il benessere fisico e mentale, oltre che l’approvvigionamento di prodotti di uso comune come quelli alimentari, da ufficio o per le pulizie, tenendo come riferimento le best practice suggerite dai protocolli internazionali di edilizia sostenibile LEED e WELL.
Ogni anno il progetto culmina in un incontro plenario tra i rappresentanti dei siti, che condividono traguardi e sfide aperte, condividendo soluzioni da implementare.
Judith, Active Leader dei Paesi Bassi: “Better Building raised awareness about the importance that Chiesi act together as an ecosystem and take sustainability into account in everyday decisions.”
Tra i siti coinvolti nel progetto Better Building, vi è anche il Centro Ricerche di Parma, il più grande laboratorio al mondo ad aver ricevuto la certificazione Gold LEED O+M (Operations and Maintenance) per la gestione sostenibile di edifici esistenti con la versione più recente dello standard (v.4.1). Si tratta di un sito all’interno del quale vengono portate avanti le principali attività di Ricerca&Sviluppo dell’azienda e in quanto laboratorio scientifico presenta sfide uniche sul piano della progettazione integrata di sostenibilità e funzionalità, visti i sistemi complessi ospitati, gli stringenti requisiti normativi su salute e sicurezza, le necessità di flessibilità e adattabilità, e il conseguente uso intensivo di energia e acqua previsto per il suo funzionamento. Un laboratorio tipo consuma infatti dalle 3 alle 8 volte rispetto ad un edificio simile a destinazione uffici.
Per raggiungere il risultato è stato necessario attivare un percorso di co-costruzione che ha stimolato l’ente certificatore GBCI ad affinare i propri strumenti di misurazione dei consumi derivanti dai sistemi produttivi, ora a disposizione di tutte le aziende che intendono misurarsi. Questo, ha portato il sito di Parma a diventare il primo laboratorio al mondo in termini di dimensione ad aver raggiunto la certificazione.
Aggiornato il framework di valutazione e grazie all’utilizzo del programma pluriennale del Better Building è stata raggiunta la certificazione LEED Gold anche dal sito produttivo di Chiesi a Blois (primo in Francia a raggiungerla), che comprende sia strutture esistenti sia nuovi edifici.
In particolare “è stato riconosciuto l’impegno di Chiesi per la riduzione delle emissioni legate al cambiamento climatico grazie all’autoproduzione di energia rinnovabile, all’utilizzo di energia verde certificata e all’efficienza degli impianti di produzione e di condizionamento; un “funzionamento responsabile” del sito, che comprende requisiti di pulizia verde, gestione virtuosa delle aree verdi esterne, disinfestazione con basso uso di prodotti chimici, progettazione integrata dei processi di manutenzione delle strutture, approvvigionamento controllato di prodotti alimentari e molti altri; la minimizzazione del consumo di acqua potabile grazie a un’area verde con essenze autoctone a bassissimo fabbisogno idrico; il controllo dell’inquinamento luminoso e dell’impatto idrologico sul sito. il benessere delle persone grazie a un’elevata qualità dell’aria interna e a un sistema di monitoraggio periodico dell’aria”.
Inoltre, il sito logistico di Fontevivo a Parma, anch’esso LEED Gold secondo il protocollo O+M v4.1, grazie alla stretta collaborazione con la società R2M, che ha seguito sin dalle fasi iniziali di refurbishment tutto il processo di certificazione, è stato premiato per la completa indipendenza nel funzionamento dell’edificio da fonti energetiche fossili. Inoltre, è stato riconosciuto positivamente per l’autoproduzione di energia rinnovabile, per la riduzione di consumo di acqua potabile grazie a impianti ad altissima efficienza, per l’attenzione al benessere delle persone grazie all’uso di materiali a basso contenuto di sostanze potenzialmente dannose durante la costruzione, e al comfort ambientale costantemente monitorato nel tempo, grazie al controllo della qualità dell’aria.
Come NATIVA, abbiamo accompagnato anche il Gruppo Davines, verso il riconoscimento della certificazione LEED Gold O+M v4.1 per il suo Head Quarter e centro produttivo: il Davines Group Village.
Realizzato su una superficie di 77.000 metri quadrati, il complesso copre circa 11.000 metri quadrati e include gli spazi dedicati a uffici, formazione, laboratorio di Ricerca e Sviluppo, stabilimento produttivo e magazzino. Sviluppata a partire dal concetto di “casa”, la struttura del Villaggio reinterpreta in chiave contemporanea gli archetipi delle abitazioni tradizionali delle zone rurali italiane, sottolineando le radici familiari dell’azienda. Il cuore pulsante della vita aziendale è la grande struttura in vetro situata al centro del complesso, una luminosa “serra” contraddistinta da un’architettura moderna e leggera.
Il Davines Village si contraddistingue per tre iniziative chiave:
-
- KilometroVerdeParma: i proprietari dei terreni che corrono lungo gli 11 km dell’autostrada A1 in territorio parmense si sono impegnati a piantare alberi naturalmente predisposti a contrastare le emissioni nocive delle automobili. Fra i promotori del progetto c’è anche il Gruppo Davines, insieme a Chiesi, che hanno già completato la piantumazione nel proprio terreno. L’iniziativa, voluta per combattere l’inquinamento causato dalla vicina Autostrada del Sole, è basata sugli studi del Professor Stefano Mancuso, Direttore dell’International Laboratory of Plant Neurobiology dell’Università di Firenze.
-
- Zero Plastic: il Davines Group Village è privo di plastica monouso. Bicchieri, posate e bottigliette d’acqua in plastica sono stati sostituiti da vetro, porcellana, acciaio e dalla fornitura di borracce a tutti i collaboratori per beneficiare dell’acqua del rubinetto filtrata. Inoltre, il Gruppo Davines ha cercato di eliminare tutte le altre fonti indirette di generazione di plastica monouso: le “vending machine” sono state sostituite da snack freschi privi di packaging, mentre non è previsto alcun impiego di cialde da tè, da caffè o di altre bevande.
- Energia Green: il 100% dell’energia elettrica utilizzata nella sede produttiva del Davines Group Village deriva da fonti rinnovabili. Questa politica energetica si esprime attraverso l’integrazione di sistemi di comunicazione e controllo al fine di ridurre al minimo il consumo energetico e l’utilizzo di illuminazione artificiale. Obiettivo dell’azienda è fare in modo che anche gli uffici commerciali esteri del Gruppo utilizzino esclusivamente energia elettrica da fonti rinnovabili, passando dall’attuale 99,7% al 100%.
Oggi, dunque, di fronte al contesto attuale, sempre più aziende prendono consapevolezza della necessità di utilizzare criteri di sostenibilità ambientale e sociale sin dalle prime fasi di progettazione dei propri edifici e adottare strumenti riconosciuti di misurazione delle performance in fase di gestione.
Un processo di design integrato, che metta a sistema le esigenze tecniche, l’utilizzo di standard evoluti e la vocazione dell’azienda, assicura a fronte delle ottimizzazioni delle risorse economiche in fase di esercizio e dell’aumento del valore patrimoniale degli immobili coinvolti, la riduzione degli impatti su comunità, persone e Pianeta.
Inoltre, l’adozione di protocolli dinamici come il LEED O+M a durata triennale, consente di aggiornare costantemente il perimetro di certificazione intercettando le trasformazioni interne ed esterne dei siti produttivi più complessi e di stimolare l’utilizzo di tutte quelle buone pratiche da danno riscontro in termini di miglioramento delle performance una volta misurate e possibilità di rendicontarle.
- KilometroVerde Parma: i proprietari dei terreni che corrono lungo gli 11 km dell'autostrada A1 in territorio parmense si sono impegnati a piantare alberi naturalmente predisposti a contrastare le emissioni nocive delle automobili
-Zero Plastic: il Davines Group Village è privo di plastica monouso.
- Energia Green: il 100% dell'energia elettrica utilizzata nella sede produttiva del Davines Group Village deriva da fonti rinnovabili.