B Corp: il percorso di evoluzione di Hippocrates HoldingIntervista a Marta Massarelli - Head of Legal & Sustainability Affairs di Hippocrates Holding

B Corp: il percorso di evoluzione di Hippocrates Holding

2025

LAFARMACIA. a Milano

Intervista a Marta Massarelli - Head of Legal & Sustainability Affairs di Hippocrates Holding

Ciao Marta! Da Head of Legal Affairs di Hippocrates sei diventata successivamente anche responsabile della sostenibilità dell’azienda. Raccontaci qualcosa su questo passaggio e che cosa ha significato anche per il Gruppo.

Sono entrata in Hippocrates nel 2019 e, nel 2021, con l’ingresso del fondo Antin – che è ad oggi nostro socio di maggioranza – l’azienda ha iniziato ad avvicinarsi alle tematiche di sostenibilità. Abbiamo così cominciato a mappare le principali aree ESG per noi rilevanti e, su iniziativa dei nostri CEO, Davide Tavaniello e Rodolfo Guarino, abbiamo deciso di approfondire le tematiche e intraprendere un percorso più ampio (che include anche il raggiungimento della Certificazione B Corp).

Nel 2022, con il supporto di NATIVA, abbiamo dunque intrapreso un nuovo percorso di misurazione, consapevolezza ed evoluzione in ottica di sostenibilità, che ci ha permesso di diventare oggi una B Corp. Con il tempo ho maturato l’idea che avere una formazione giuridica è stato un punto di forza: da un lato perché la sostenibilità è una materia regolamentata e dunque necessita di una particolare attenzione, dall’altro perché, per implementare un piano complesso come quello che abbiamo messo in campo, è fondamentale avere un modo di lavorare schematico oltre alla capacità di interagire con tutte le funzioni aziendali coinvolte nel percorso evolutivo.

A proposito di B Corp, che cosa vi ha spinto a intraprendere questo percorso?
Le farmacie del Gruppo Hippocrates nascono come punto di riferimento per i pazienti e per la comunità, e non semplicemente come un luogo dove il cliente entra e fa il suo acquisto. Vogliamo che chi viene da noi scelga di tornare perché in noi trova quel qualcosa in più. Tutto questo per noi significa assumersi nuove responsabilità nei confronti dei pazienti, ma anche e soprattutto verso i nostri oltre 3.000 collaboratori, diffondendo una cultura della sostenibilità e contribuendo, attraverso la nostra attività quotidiana, al miglioramento della salute pubblica. In quanto primo retail di farmacie in Italia, sentiamo fortemente questa responsabilità.


Quali pratiche virtuose vi sono state riconosciute da B Lab? 
Innanzitutto, l’impegno verso la valorizzazione delle persone, tramite la messa a disposizione di un ambiente di lavoro inclusivo e meritocratico, con una forte presenza femminile (quasi l’80%) e investimenti significativi nella formazione e nella crescita interna. Questi valori che sono stati centrali anche nel supporto offerto ai professionisti sanitari ucraini sfollati: l'iniziativa ha permesso l'assunzione di farmacisti ucraini nelle farmacie del Gruppo, fornendo loro corsi di lingua italiana, assistenza burocratica per il riconoscimento dei titoli di studio e un concreto supporto per l'alloggio. In generale, l’attenzione verso i pazienti si traduce in un servizio accessibile, potenziato da tecnologie come la telemedicina, e in un presidio costante di salute sul territorio. E il legame con la comunità si rafforza grazie al sostegno ad iniziative sociali e solidali, dalla donazione di farmaci alla promozione di progetti educativi e sportivi inclusivi.

Il traguardo B Corp che valore aggiunto ha apportato al vostro percorso di evoluzione? E quali sono state le sfide affrontate? 

All'inizio il tema B Corp era un po' una chimera: Hippocrates nasce nel 2018, è un'azienda molto giovane e in un processo di crescita così accelerato non è stato semplice aggiungere un progetto di tale portata. L’impegno è stato costante e NATIVA ci ha guidati nell’avere l’approccio corretto, lavorando giorno dopo giorno. Unire la crescita del business con la diffusione di questa nuova cultura è stato, a mio avviso, il primo grande ostacolo che abbiamo superato grazie alla consapevolezza che diventare B Corp non significa solo aggiungere qualcosa di nuovo ma valorizzare l’attività che ogni giorno i nostri farmacisti svolgono.
La seconda sfida è stata la raccolta dei dati: oggi abbiamo oltre 500 farmacie e non è stato semplice raccogliere informazioni per ciascuna di esse e trasformarle in una risposta unitaria per l’ente certificatore. Il supporto di  NATIVA è stato importante nel coordinare, insieme al B team, tutto il lavoro.  Direi che ad oggi siamo non a un punto di arrivo ma di partenza: da gennaio 2026 ad esempio cambieranno anche gli standard B Corp e ciò significa rimettersi all’opera.

Parlando di futuro, un’ultima domanda: quali sono le prossime sfide in generale per il settore e o per voi? E quali sono le iniziative su cui state lavorando? Se ci puoi dare qualche spoiler per la vostra strategia, l'evoluzione della vostra strategia di sostenibilità?

Il nostro core business ruota attorno a due ambiti fondamentali: i pazienti e le persone. Da un lato c’è il servizio offerto ai clienti delle farmacie, dall’altro il sostegno ai nostri collaboratori. Le principali iniziative dell’azienda si sviluppano proprio intorno a queste due macroaree.

Abbiamo intenzione di proseguire con il progetto avviato per l’Ucraina andando ad assumere sempre più farmacisti ucraini, il tutto con il supporto delle istituzioni. Allo stesso tempo desideriamo offrire un’assistenza sempre maggiore alla nostra clientela. Con il lancio del progetto B Corp, inoltre, vogliamo far comprendere concretamente cosa significhi ottenere una certificazione di questo tipo: avvicinare al progetto anche i pazienti di piccole comunità in cui siamo presenti, lontani da questo tipo di logiche di cui alla certificazione, e mostrare loro in modo tangibile che cosa significa essere una farmacia B Corp in termini di servizi offerti e ambiente di lavoro.

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