EN / IT / PT

LEGACY REPORT: L’EREDITÀ DEL JOVA BEACH PARTY

Nel corso del 2022 abbiamo affiancato il tour di Jovanotti in un percorso di evoluzione. Oggi esce il report che racconta questo lavoro, le pratiche virtuose e le aree di miglioramento dal punto di vista ambientale e sociale. L’obiettivo è di orientare le scelte future di JBP e ispirare il settore della musica e dei grandi eventi  come leva per attivare le migliori energie delle persone, indirizzandole verso modelli rigenerativi. 

 

Può un evento, che coinvolge mezzo milione di persone, contribuire ad accelerare la transizione verso un modello economico sostenibile e rigenerativo? E generare un impatto positivo sull’ambiente e su tutte le persone che coinvolge, dai lavoratori al pubblico fino alle comunità locali? Può evolvere negli anni fino a diventare fonte di rigenerazione?

Sono queste le domande che ci siamo posti dall’inizio del 2022, quando abbiamo iniziato a lavorare con Jova Beach Party, in virtù della nostra mission di accelerare la transizione verso un paradigma economico rigenerativo. Un progetto che ci ha portati a definire la “Regenerative Ambition”, la mission del tour, e a mappare gli impatti ambientali, sociali ed economici della festa.

Perché il mondo degli eventi ovviamente, come qualsiasi attività umana, genera un impatto. Mobilitare una media di 25.000 persone a concerto e spostarle su una spiaggia, per quanto antropizzata, lascia un’impronta sull’ambiente. Coinvolgere 530.000 persone, spostare 40 bilici, alimentare gli impianti, con la tecnologia oggi disponibile, sono attività che consumano risorse e causano emissioni climalteranti. Allo stesso modo però un evento come questo crea un’energia rigeneratrice per l’essere umano, difficile da riprodurre in altri contesti. Il momento storico attuale si scontra con una ‘crisi di immaginazione’ ed è proprio attraverso la musica, l’arte, lo sport, il coinvolgimento e l’attivazione fisica, emotiva e cognitiva delle persone che possiamo iniziare a immaginare un futuro di cui potremo essere fieri. Immaginare come diventare buoni antenati nel contesto di estrema complessità che stiamo vivendo.

Crediamo che la transizione verso un futuro sostenibile richieda di mettere in connessione persone, organizzazioni e comunità, spingendole a collaborare per trovare soluzioni nuove ai più grandi problemi di oggi. 

Nel corso di ogni giornata del JBP sono stati dedicati almeno trenta minuti di messaggi esplicitamente focalizzati sulla sostenibilità. Mezz’ora per ciascuno dei 530.000 partecipanti assommano ad almeno 265 mila ore di ‘educazione’. Sono 30 anni di vita. L’86% dei partecipanti che ha risposto alla survey (405.000 persone) ha risposto 5 su 5 alla domanda su quanto il JBP avesse contribuito a far capire meglio il concetto di sostenibilità. 

Per questo l’analisi che abbiamo condotto su Jova Beach Party ha voluto mettere in evidenza e creare consapevolezza intorno alle pratiche virtuose messe in atto e le aree di miglioramento per il futuro.  

L’approccio adottato si è fondato sull’esperienza derivante da anni di accompagnamento delle imprese in percorsi di innovazione sostenibile. E su una prospettiva sistemica, a 360 gradi, di tutti gli impatti generati, che ha portato all’ingaggio di tutte le aree e le funzioni chiave dell’organizzazione del Jova Beach Party – Fornitori, Organizzazione Interna, Stakeholder Locali, Partner e molti altri. Il risultato ottenuto dall’analisi è stato il Profilo di Rigenerazione, una visione a tutto tondo, che considera gli impatti rispetto a 5 aree:

    • Circolarità: adozione di modelli circolari di uso delle risorse (materiali, rifiuti, ..), in tutte le fasi di progettazione e svolgimento delle feste.
    • Capitale Naturale: impatti sugli ecosistemi e sulla biodiversità.
    • Resilienza climatica: gestione e misurazione delle emissioni di gas clima-alteranti.
    • Educazione e Coinvolgimento: promozione di comportamenti sostenibili, sensibilizzazione e attivazione dell’impegno individuale.
    • Benessere, felicità e salute: generazione di benessere per tutte le persone coinvolte, in particolare i partecipanti, i lavoratori e le comunità locali.

 

I risultati di questo lavoro di visioning, ingaggio e mappatura sono raccontati nel primo Legacy Report, realizzato da NATIVA. Un’edizione denominata “FONDAMENTA” perché si offre come base su cui costruire le attività future. Un documento che comunichi con la massima trasparenza possibile gli impatti a 360 gradi e gli impegni di miglioramento e che non è mai stato pubblicato nel settore. E ci auspichiamo che possa essere una guida e un’ispirazione per l’evoluzione non solo del JBP, ma di un settore che oggi può interpretare un ruolo di leadership nel cammino verso modelli virtuosi.

Una grande occasione per Jovanotti e per l’intero settore, che ora non possono far altro che chiedersi: che ruolo vogliamo avere in tutto ciò? Qual è la Legacy, l’eredità, che il nostro evento lascia? Quali obiettivi di miglioramento ci poniamo, come e quando li raggiungeremo? Con la mia arte, come intendo contribuire all’evoluzione della società di cui sono parte?

Raccontando tutto ciò. Coinvolgendo il proprio straordinario e variegato ecosistema. Ed evolvendo in maniera sempre più profonda, accurata e trasparente.

Il Report è sfogliabile qui: https://www.tridentmusic.it/jbplegacyreport

 

L’obiettivo è di orientare le scelte future di JBP e ispirare il settore della musica e dei grandi eventi come leva per attivare le migliori energie delle persone, indirizzandole verso modelli rigenerativi.
La transizione verso un futuro sostenibile richieda di mettere in connessione persone, organizzazioni e comunità, spingendole a collaborare per trovare soluzioni nuove ai più grandi problemi di oggi.
L’analisi che abbiamo condotto su Jova Beach Party ha voluto mettere in evidenza e creare consapevolezza intorno alle pratiche virtuose messe in atto e le aree di miglioramento per il futuro.
Una grande occasione per Jovanotti e per l’intero settore, che ora non possono far altro che chiedersi: Qual è la Legacy, l’eredità, che il nostro evento lascia? Quali obiettivi di miglioramento ci poniamo, come e quando li raggiungeremo?
Credits to: ITALDRON, Virginia Bettoja, Michele Lugaresi