“La specie umana (noi compresi), attraverso tutte le attività che le permettono di esistere, imprime una footprint sul Pianeta Terra, a volte positiva altre negativa. La maggior parte delle volte questo impatto è generato in maniera inconsapevole e distratta, con conseguenze devastanti sui sistemi sociali e naturali. A questo, NATIVA vuole rispondere con un handprint, ovvero un impatto positivo intenzionale che rappresenta l’applicazione pratica dei valori e principi in cui crediamo.”
Questa è la nostra grande promessa.
L’impegno che ci spinge ad operare ogni giorno per la costruzione di un impatto positivo.
La direzione è chiara, ma la strada non è sempre in discesa: come possiamo dare questa intenzione ad ogni scelta che facciamo, in ogni decisione che prendiamo? Oltre ad entusiasmo ed energia anche dubbi, tensioni emergono nel viaggio, immersi come siamo nel flusso delle cose che ci spinge sempre avanti.
In occasione della giornata della Terra ci siamo chiesti come rendere questa promessa ancora più reale, ancora più vicina. Abbiamo scelto di rallentare il flusso e di dedicare con tutta NATIVA del tempo ad approfondire il significato di questa giornata.
Abbiamo sperimentato un nuovo modello di partecipazione e sensibilizzazione, un approccio che vogliamo condividere perché è facilmente replicabile e pensiamo possa portare la stessa ricchezza di energia e contributi anche in altre organizzazioni, in occasioni di giornate, ricorrenze o momenti di approfondimento riguardanti la sostenibilità.
Da dove siamo partiti? Siamo andati in mezzo alla Natura, ovviamente!
Il framework – Understand, listen to your emotions and take action!
Il modello che abbiamo sperimentato in questa occasione si sviluppa intorno a 3 principali pilastri: understand – per approfondire, integrare, comprendere la conoscenza che abbiamo del tema; listen to your emotions – per guardarci dentro con onestà, e capire cosa proviamo; take action! – per trasformare conoscenza ed emozioni in azioni concrete, individuali e collettive.
1. Understand
Nel marzo 2023 è stato approvato e pubblicato il Synthesis Report del Sixth Assessment Report (AR6) dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), l’organo delle Nazioni Unite che si occupa di valutare e diffondere la scienza relativa ai cambiamenti climatici.
Questo report permette di capire dove ci troviamo oggi rispetto al cambiamento climatico e quali sono i diversi scenari che ci si pongono davanti, con una prospettiva molto concreta sui percorsi da seguire per limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto al periodo pre-industriale.
Il cambiamento climatico è uno dei planetary boundaries, un concetto presentato nel 2009, che presenta 9 confini planetari all’interno dei quali l’umanità può continuare a svilupparsi e prosperare per le generazioni future, ma il cui superamento aumenta il rischio di generare cambiamenti ambientali bruschi o irreversibili su larga scala. I confini sono naturalmente interconnessi, per cui è necessario affrontarli in un’ottica ecosistemica.
Il report IPCC, può essere dunque una guida scientifica fondamentale per l’impegno di tutti gli stakeholder del nostro pianeta, noi compresi.
Ma come proporre dei contenuti tecnico-scientifici durante un workshop in mezzo al bosco?
Per farlo abbiamo adottato un approccio di flipped learning, un metodo didattico che ribalta il tradizionale metodo didattico. Invece di presentare dati e informazioni, spiegandone le ragioni sottostanti, abbiamo chiesto ai partecipanti di contribuire in maniera collettivaanalizzando le rappresentazioni grafiche dei planetary boundaries e del report, e riportando quanto veniva osservato, arricchito grazie alle conoscenze specifiche di ciascuno.
2. Listen to your emotions
Generalmente gli essere umani sono in grado di riconoscere, e nominare, solo alcune tra le emozioni principali che provano, e incontrando difficoltà nell’identificazione dei gradi di connessione, e intensità, tra le emozioni stesse.
Come secondo step abbiamo dunque dedicato un momento all’ascolto di noi stessi, per comprendere meglio le emozioni che proviamo, e che guidano i nostri comportamenti. Conoscerle può difatti fare la differenza tra il subire gli effetti che hanno su di noi o riuscire governarle, incanalandole in azioni concrete.
Per far questo, ci siamo affidati al fiore delle emozioni dello psicologo americano Plutchik: una mappatura che rappresenta le 8 emozioni principali, le loro intensità e come queste si combinano generando nuove emozioni.
Qual è la relazione tra le emozioni e i nostri comportamenti?
Dopo aver osservato la mappatura delle emozioni, ed esserci concessi del tempo per farle emergere, abbiamo lasciato che la conoscenza e le emozioni ci guidassero nel prendere posizione rispetto al futuro. Attraverso il gioco del Polak Game ci siamo disposti in quadranti rappresentativi del nostro approccio verso il futuro, interpretando la nostra posizione anche fisicamente (tramite Asana di Yoga):
-
- Powerful: sono ottimista verso il futuro e credo di avere capacità di influenzarlo;
- Realistic: sono pessimista verso il futuro ma credo di avere capacità di influenzarlo;
Powerless: sono pessimista verso il futuro e non credo di avere capacità di influenzarlo; - Passive: sono ottimista verso il futuro ma non credo di avere capacità di influenzarlo;
A seguire, ci siamo dedicati al confronto, tramite ascolto attivo, tra persone che avevano preso diverse posizioni, al fine di comprendere e condividere il perché della nostra scelta.
3. Take action!
Dopo aver approfondito il tema del cambiamento climatico, aver letto e interpretato le nostre emozioni, è tempo di agire!
Il Climate Action Venn Diagram è uno strumento utile per trovare la propria modalità personale e intenzionale tramite cui definire azioni per contrastare il cambiamento climatico. Il centro del diagramma, dove convergono le 3 aree “ciò che so fare bene”, “ciò che mi piace fare” e “ciò che deve essere fatto”, è il luogo in cui ambiamo a stare per la maggior parte del tempo della nostra vita; è infatti dove abbiamo l’opportunità di attuare con più efficaciale soluzioni climatiche, dove non veniamo risucchiati dall’ossessione per la nostra carbon footprint e dove possiamo mettere a beneficio comune le nostre peculiarità.
Cosa posso fare, compatibilmente con il mio sentire, riguardo al cambiamento climatico?
Grazie all’utilizzo del diagramma, ci siamo interrogati su quali sono le azioni che possiamo mettere in pratica individualmente. Successivamente in piccoli gruppi abbiamo immaginato azioni collettive e rappresentative di NATIVA, azioni concrete da implementare nella nostra quotidianità, tra di noi, e nei confronti dei nostri stakeholder.
È stato prezioso per NATIVA dedicare del tempo ad approfondire il tema di questa giornata, a stare insieme, immersi nella Natura, a confidarci cosa proviamo e cosa magari vorremmo provare, a costruire insieme delle soluzioni, azioni concrete, affinché il nostro impatto possa essere positivo, intenzionale, condivisibile e rispetti i valori su cui ci impegniamo tutti i giorni.
“In quest’ora della sera
Da questo punto del mondo
Ringraziare desidero
Per la diversità delle creature
Che popolano questo universo singolare
Ringraziare desidero
per lo splendore del fuoco
Che nessun umano può guardare
Senza uno stupore antico
E per il mare
Che è il più vicino e il più dolce
Fra tutti gli Dei
Io ringraziare desidero
per noi
Per quando siamo ardenti e leggeri
Per quando siamo allegri e grati.”
Mariangela Gualtieri, tratto da “Le giovani parole”, Torino, Einaudi, 2015