Giovedì 19 Aprile Nativa è stata tra i protagonisti dell’evento ‘From Cotton Seed to Clothing: enhancing the sustainability, inclusiveness and value addition of the cotton value chain in Egypt’, che ha avuto luogo ad El Cairo.
Protagonista indiscusso dell’incontro è stato il Cotone, “L’oro bianco dell’Egitto” come definito da Ahmed Elbosaty, chairman di Modern Nile Cotton. Da sempre conosciuto per la sua qualità superiore, oggi affronta la sfida di integrare nuove pratiche sostenibili e rispondere a pressioni economiche e sociali lungo l’intera filiera. Filmar ha lanciato una fida con l’iniziativa Cottonforlife che è stata colta e promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) con il supporto finanziario dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). L’incontro è partito con un impegno importante. I promotori del progetto, tra cui UNIDO, il National Council for Women e alcuni stakeholder del settore privato, hanno firmato una lettera di intenti che sancisce l’impegno di promuovere la sostenibilità e inclusività nella catena del valore del Cotone in Egitto.
Helmy Abouleish – CEO di Sekem ha presentato una sfida: “Noi oggi coltiviamo cotone biologico, certificato GOTS e Fair Trade. Mio padre, 20 fa, credeva fosse impensabile. Proiettandoci nel futuro cosa accadrà tra 20 anni che oggi percepiamo come impensabile? Probabilmente è qualcosa di molto più grande di ciò che riusciamo ad immaginare oggi.”
Heinz Zeller, Head of Sustainability di Hugo Boss ha affermato: ”Il rilancio dell’industria del cotone egiziano parte dalla sua qualità superiore ed integra gli elementi di sostenibilità, e trasparenza. Tecnologie innovative come blockchain, insieme ad un branding differenziante del cotone Egiziano possono essere gli elementi chiave per riposizionarsi nel mercato.” La nostra Samira Tasso, Evolution Guide di Nativa, ha introdotto e moderato la tavola rotonda ‘Fashion response to global sustainability challenges’, offrendo il suo punto di vista sulla sostenibilità nella moda.
“I brand nel Fashion hanno bisogno di affrontare le nuove sfide emergenti per rispondere alle aspettative degli stakeholders, in particolare considerando i nuovi trend di consumers che scelgono la moda responsabile. Ogni azienda interpreta a suo modo la sostenibilità , ma quelle più credibili lo fanno in modo strategico e coerente, generando un impatto positivo per l’ambiente e le persone. La sostenibilità non è solo la cosa giusta da fare, è un ottimo business.”Infine, Marco Ricchetti, Founder di SustianbilityLab ha dichiarato: “C’ è un prolificare di certificazioni e di standard. Se proprio dovete scegliere, scegliete quello più severo e più diffuso. Ma ciò che davvero conta è il reale impatto generato. La qualità oggi non può prescindere dalla sostenibilità. Mi dispiace essere così schietto, ma dobbiamo tutti prenderci la responsabilità di generare un futuro sostenibile, non abbiamo altre opzioni”.Il progetto proseguirà con dei corsi mirati di training per agricoltori e designer per offrire loro strumenti di miglioramento delle proprie pratiche ambientali e sociali.
In conclusione, siamo orgogliosi di aver partecipato ad un evento così importante e felici del promettente coinvolgimento sul tema della sostenibilità, tanto sentito a livello internazionale.
Da anni, infatti, Nativa racconta la sostenibilità e l’innovazione, affiancando diverse aziende nel loro processo d’evoluzione verso il raggiungimento del loro better self.
Oggi più che mai: #BTheChange