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Il successo di TIME to B, il Summit delle B Corp italiane

Il Summit delle B Corp italiane 2020 ha visto la partecipazione, in forma virtuale, di oltre 51 leader del mondo B Corp e non solo, in una giornata dedicata a tracciare la direzione verso un business più sostenibile.

“La nostra missione è creare un’economia inclusiva da cui tutti possano trarre beneficio. Per farlo, è ovvio che dobbiamo lavorare insieme. In Europa siamo pronti ad essere un movimento sociale per sbloccare il cambiamento”. Sono queste le parole con cui Katie Hill, Executive Chair di B Lab Europe e Board Member di B Lab Global ha aperto il proprio intervento al summit delle B Corp italiane 2020, chiamato “Time to B”.

Nonostante per la prima volta l’evento si sia disputato in forma virtuale, i numeri registrati sono stati incredibili: quasi 2000 iscritti hanno seguito le sessioni durante la giornata, ascoltando le parole di oltre 50 esperti, accademici, imprenditori e manager legati al movimento delle B Corp e alla sostenibilità.

La sessione plenaria della mattina, presentata da Michele Dotti, direttore editoriale de L’ecofuturo Magazine, è stata aperta da Paolo di Cesare e Eric Ezechieli, fondatori di Nativa.
Oggi è un giorno di festa per tutta la comunità delle B Corp e per tutte le persone che si sono avvicinate a questo modello e ne sono ambasciatrici” ha detto Paolo.
“Se pensate al 29 febbraio” ha aggiunto Eric “nessuno avrebbe potuto descrivere i cambiamenti radicali che sono avvenuti successivamente. E’ la prova che anche situazioni che sembrano immutabili possono cambiare completamente in poche ore. E’ quello che potrebbe accadere nel passaggio verso una realtà in cui le aziende sono al servizio delle persone e del mondo e non il contrario. Noi crediamo che questa visione non solo possibile ma necessaria”.

Un’azione chiave per raggiungere questi obiettivi è stata suggerita da Mariana Mazzucato, economista e professoressa allo University College of London, che ha ricordato: “i goal dell’Agenda ONU 2030 possono essere raggiunti solo dalla collaborazione tra settore pubblico e privato, che devono necessariamente cambiare il rapporto che hanno oggi”.

L’importanza delle relazioni non riguarda però solamente questi due settori, ma anche quella tra l’impresa e i suoi clienti.
Dopo le parole di Evelyn Doyle, Head of HR EMEA di Patagonia infatti, Chiara Mio, Professore Ordinario di Management all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha suggerito come: “le aziende devono partire dalla ricerca del purpose: non dal come si fanno le cose, ma dal perchè le si fanno. La spinta nella ricerca di senso sfida infatti le imprese e anche i cittadini a trovare un senso comune e condiviso. Ecco la relazione ideale tra impresa e consumatore“.

Infine è stato il turno delle giovani Sarah Brizzolara, attivista di FridaysForFuture e Margot Gomis, studentessa e ambassador di BCorpSchool, che sono state testimoni della crescente preoccupazione da parte di giovani e teenager verso le problematiche ambientali e sociali che affliggono il pianeta, come anche della volontà di risolverle, disegnando un futuro diverso da quello che oggi si prospetta.

Le soluzioni emerse per fronteggiare questa crisi senza precedenti non lasciano spazio al dubbio: è necessario un nuovo modello di business, non solo orientato al profitto ma anche all’impatto positivo sull’ambiente, sui dipendenti, sulla comunità e tutti gli stakeholder. Solo così le aziende potranno sopravvivere negli anni a venire e essere più resilienti durante i periodi avversi.

Le B Corp sono infatti imprese che operano secondo i più alti standard globali verificati di performance sociale e ambientale e formano un movimento globale di oltre 3400 aziende. In Italia, sono oltre 100 le società che hanno raggiunto la certificazione B Corporation e più di 3000 quelle che hanno scelto di misurare il proprio impatto tramite il B Impact Assessment, lo strumento di misura dell’impatto di B Lab, ente no profit che rilascia la certificazione.

Durante la pausa pranzo non è mancato il divertimento: gli spettatori hanno potuto seguire la lezione di cucina dello chef stellato Niko Romito che ha preparato il suo famoso pancotto, aiutando “virtualmente” coloro che da casa hanno deciso di emularlo, anche con ottimi risultati.

Nel pomeriggio l’evento si è diviso in undici breakout sessions, durante le quali imprenditori e top manager del mondo B Corp si sono confrontati sulle tematiche care al movimento, tra cui la sostenibilità, l’interdipendenza, la responsabilità e la rigenerazione. Ne è emerso un confronto vivace e di spessore, con molte testimonianze del successo e dei vantaggi che le aziende ricevono diventando B Corp.

“La nostra è una stakeholder company — ha detto Andrea Illy durante la session Unlock Vision and Culture — non è di un padrone o di un azionista ma di tutti i portatori di interesse. L’azienda non è qui per fare profitti, perchè i profitti non sono un fine ma un mezzo per creare benessere“.

“Bisogna tornare a quelle che sono le basi dell’economia civica italiana, riscoprendo la funziona economico-sociale dell’impresa, che è andata perduta negli ultimi 30-40 anni, ma che oggi è un concetto molto moderno. Penso proprio che si debba ripartire da qui, dalle imprese come motore del cambiamento, quindi…Unlock the change” ha suggerito Massimo Mercati, ad di Aboca.

“Nell’abbracciare e nel promuovere i valori B Corp, il CEO è come un genitore” ha ricordato Ruhma Rinaldi, founder di Little Genius International, B Corp con il punteggio più alto in Italia, “ma i collaboratori sono tutti adulti, quindi la propensione e la consapevolezza individuale sono determinati nel processo di ingaggio”.

A conclusione dell’incredibile giornata non sono potuti mancare Jay Coen Gilbert, co-Founder di B Lab e Juan Pablo Larenas, Executive Director di B Lab Global e Co-Founder di Sistema B. Parlando del momento senza precedenti che stiamo vivendo, i due, grazie anche alla loro visione globale delle tematiche affrontate, hanno sottolineato la necessità di un cambiamento immediato, anche per evitare che aumentino in modo drastico, esponenziale e drammatico le diseguaglianze sociali che il modello capitalista per decenni ha contribuito a creare.

Il summit delle B Corp 2020 è stato solo l’inizio dell’evoluzione proposta dalle B Corp in risposta alla crisi: lo stesso giorno è infatti partita la campagna Unlock The Change, che ha l’obiettivo di far sì che i consumatori si attivino in prima persona per chiedere alle aziende un business più trasparente e sostenibile.
Sul sito unlockthechange.it è possibile documentarsi sulle problematiche che affliggono oggi il pianeta e sulle migliori soluzioni possibili per risolverle, scoprendo come ognuno di noi possa dare il proprio contribuito a sbloccare il cambiamento.