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Decarbonizzare l’economia: il piano B dell’astronauta
Earthrise: questa immagine fu scattata la vigilia di Natale del 1968, mesi prima dello sbarco sulla luna, dall’astronauta William Anders. Ci mostra per la prima volta la nostra ‘Astronave Terra’. Time l’ha scelta come una delle 100 foto più importanti di tutti i tempi. (fonte: Wikipedia)

Lo scorso maggio alla plenaria di apertura di ReBuild ho parlato dell’imperativo di decarbonizzare la nostra società. Entro il 2040. Mancano 22 anni. Tutti i 250 partecipanti, per alzata di mano, hanno confermato la necessità di cambiare in maniera radicale quello che facciamo e come lo facciamo, a partire dalle scelte quotidiane. Per descrivere il funzionamento del pianeta Terra possiamo pensare all’abitacolo di un veicolo che, come lAstronave Terra, è un sistema chiuso. Opzione A: il tubo di scappamento entra nell’abitacolo. Opzione B: l’auto è elettrica, ben progettata e alimentata a rinnovabili. Nessuno sceglierebbe mai la prima opzione ma di fatto è quello che succede oggi: bruciamo fossili e ammettiamo che sia legale, pur essendo consapevoli dei danni e avendo disponibili le alternative dell’efficienza e delle rinnovabili. Mi viene in mente quello che mi disse anni fa un mio mentor, l’oncologo pediatrico Karl-Henrik Robert, fondatore di The Natural Step: “Siamo intelligenti come singoli ma collettivamente agiamo da stupidi”. E’ fondamentale riprogrammarci, diventare collettivamente intelligenti e agire come farebbero gli astronauti sull’astronave. La velocità di questo cambiamento deve essere esponenziale, come lo sono i nostri stessi impatti. Dalla consapevolezza devono discendere poi nuovi modelli di business, che considerino tutte le persone e l’ambiente, non soltanto gli azionisti. Questo è il rethink attuato dalle B Corp e dalle Società benefit che si impegnano a produrre senza distruggere, a creare valore per tutti e misurano il proprio impatto tramite il B Impact Assessment, il protocollo più robusto al mondo che dice se un’azienda sta creando o distruggendo valore per la società. Le B Corp sono aziende che ragionano come gli astronauti. L’Italia vanta due primati straordinari: è il paese con la comunità B Corp in più veloce espansione al mondo ed è il primo stato, dopo gli USA, ad essersi dotato di una legge ad hoc sulle Società Benefit, ad oggi più di 200. Opzione A, opzione B: la scelta è nostra e se apriamo la mente forse è più semplice di quanto sembri. Il futuro è la conseguenza delle scelte che facciamo oggi, ma potrebbe sorgere un dubbio: e se falliamo? Di fronte a questo pensiero, riporto le parole dell’amico imprenditore David Roberts: “La nostra più grande paura non dovrebbe essere quella di fallire ma di riuscire nella vita in cose di scarsa importanza.”

Eric Ezechieli e Federica Maria Mauro

Pubblicato con licenza Creative Commons