Misurare l’impatto sociale positivo: l’analisi al fundraising di Milano Marathon
Impatto sociale e transizione
In un sistema economico e sociale rigenerativo, il successo si misura anche attraverso la qualità della vita e il benessere delle persone che ne fanno parte.
Le organizzazioni hanno un importante ruolo nella generazione di valore sociale e per riuscirci è importante che siano dotate degli strumenti per misurare l’impatto delle proprie attività per ciascuno stakeholder di riferimento, in modo da poterlo quantificare e migliorare in maniera intenzionale.
L’analisi di NATIVA e Rete del Dono dell’attività di fundraising della Milano Marathon
Tra i vari progetti che abbiamo attivi per supportare l’evoluzione delle organizzazioni su queste tematiche, stiamo lavorando insieme a Rete del Dono all’analisi degli impatti positivi generati sulle persone e sulla comunità dall’attività di fundraising della Relay Marathon.
Il progetto si basa sul framework sviluppato da NATIVA, con il contributo di Rete del Dono, che permette alle organizzazioni di misurare l’impatto sociale positivo generato dalle proprie iniziative (tra cui ad esempio quelle benefiche). L’obiettivo è quello di creare una consapevolezza rispetto al valore generato che vada al di là della semplice quantificazione delle donazioni raccolte, analizzando le categorie di beneficiari delle attività e monitorando l’effettivo miglioramento della qualità della loro vita. Un approccio che non si limita dunque alla considerazione degli output, ovvero i risultati immediati e tangibili, ma include gli outcome, ovvero gli effetti generati nel lungo termine dall’attività: questo permette alle organizzazioni di avere una visione olistica e concreta degli impatti positivi generati da una o più attività, da poter condividere internamente, con i propri stakeholder, pubblico e sponsor. Oltre ad avere uno strumento utile ad orientare la propria azione verso le iniziative che generano maggior valore.
Nel caso della Milano Marathon, l’attività è iniziata con il coinvolgimento di tutte le Charity già prima dell’evento, per raccogliere informazioni sui beneficiari diretti e indiretti (individui, famiglie, collettività, comunità scientifica, ambiente e animali) dei progetti che le singole organizzazioni promuovono grazie al Charity Program della Relay Marathon. Questo ha permesso di identificare le aree di impatto primarie e secondarie (salute, benessere, inclusione, educazione, sussistenza, sicurezza, ambiente) e di identificare i possibili effetti immediati e di lungo termine. Da questa primissima analisi, che ha consentito di mappare le intenzioni delle charity e invitarle a ragionare sui propri obiettivi concreti, emergono già dei insights interessanti:
- L’obiettivo della raccolta fondi delle 84 charity è di 2 milioni.
- 199 mila persone riceveranno un beneficio diretto grazie all’attività di fundraising.
- Gli ambiti di intervento primario su cui si concentra l’impatto delle charity (in base al numero di beneficiari) sono: l’inclusione sociale (63%), che raccoglie le iniziative volte a garantire pari opportunità e a rimuovere barriere per le persone provenienti da contesti svantaggiati o marginalizzati, la salute fisica (32%), che comprende le iniziative volte al miglioramento della salute corporea attraverso la prevenzione delle malattie e l’accesso alle cure mediche e a seguire la salute mentale, la sussistenza, l’aggregazione sociale e culturale.
- Il valore sociale di queste iniziative si realizza principalmente attraverso la soddisfazione di due Bisogni Umani Fondamentali: quello dell’identità (63,4%) e quello della sussistenza (34,7%).
L’attività proseguirà nei prossimi mesi, durante i quali verranno raccolti i dati “a consuntivo”, consentendo di analizzare l’impatto generato rispetto alle intenzioni iniziali. Le evidenze qualitative e quantitative raccolte permetteranno di far emergere l’impatto degli euro raccolti, attraverso la mappatura dei beneficiari, del tipo di risultato ottenuto e di una “mappa della Concentrazione di Impatto”, che offrirà una fotografia immediata delle aree geografiche in cui si è concentrato l’impatto.
I risultati permetteranno di generare maggiore consapevolezza e intenzionalità nell’evoluzione futura a un ampio numero di stakeholder: le Charity conosceranno meglio l’impatto effettivo che generano singolarmente e la Milano Marathon quello complessivo dell’attività di fundraising. Gli staffettisti sapranno il valore generato grazie al loro sforzo lungo i 42 km di staffetta, così come le aziende o i singoli sostenitori. Il Comune di Milano avrà a disposizione una visione chiara dei benefici diretti prodotti sul territorio dalle iniziative supportate.
Un’opportunità per organizzatori di eventi, municipalità, sponsor
L’applicazione di questo framework è un’opportunità per tutte le organizzazioni e istituzioni che vogliono mappare e successivamente migliorare e comunicare l’impatto sociale positivo dei propri progetti e attività.
Può supportare le imprese e le fondazioni impegnate in progetti in favore delle proprie persone e comunità, le istituzioni che organizzano iniziative e manifestazioni sul territorio, le federazioni e i club sportivi che generano naturalmente valore e vogliono quantificarlo e gli sponsor interessati a comprendere e comunicare l’impatto del loro investimento.
Il framework può funzionare in maniera complementare con altri strumenti che permettono di misurare e migliorare nel tempo gli impatti complessivi delle organizzazioni, come il B Impact Assessment, il Regenerative Event Framework e tanti altri standard di rendicontazione.
Se sei una realtà interessata ad analizzare il valore generato dalle tue iniziative e avere gli strumenti per creare maggiore consapevolezza tra i tuoi stakeholder e contributori delle iniziative, scrivici per parlare di come puoi utilizzare al meglio il framework!
Credits foto: La Presse