Il progetto portato avanti dall’Assessorato Attività Produttive e Pari Opportunità del Comune di Roma Capitale e attraverso la Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma, in collaborazione con NATIVA, ha permesso di aumentare del 15% il numero delle Società Benefit sul territorio romano. Ora è in partenza la fase 2, rivolta a tutte le 140.000 imprese del territorio.
Creare un nuovo modello di diffusione del modello Società Benefit, generando un senso di comunità tra le aziende del territorio e supportandole nella trasformazione in Società Benefit.
Sono stati questi gli obiettivi della prima fase di Roma Impresa Comune, iniziativa pionieristica che ha coinvolto circa 100 aziende romane e che mira a rendere la città la capitale mondiale delle benefit entro il 2030.
I risultati sono stati presentati al Campidoglio, alla presenza del Sindaco Roberto Gualtieri, dell’Assessora Monica Lucarelli, Enrico Giovannini, Direttore scientifico dell’ASviS; Giovanna Gregori, Direttore Esecutivo di AIDAF; Lara Ponti, Vicepresidente di Confindustria; Lorenzo Fioramonti, ex Ministro dell’Istruzione; Mauro Del Barba, Presidente di Assobenefit e promotore della legge istitutiva delle Società Benefit e il Co-fondatore di NATIVA Paolo Di Cesare.
“Con Roma Impresa Comune, la Capitale si afferma come un laboratorio internazionale di innovazione imprenditoriale, dove profitto e impatto positivo su ambiente e società si integrano in un modello unico. Questa best performance renderà Roma non solo un punto di riferimento per un modo di fare impresa inclusivo e sostenibile, ma anche una città sempre più attrattiva per investitori e professionisti attenti ai criteri ambientali, sociali e di governance (ESG),” ha dichiarato l’Assessora Monica Lucarelli.
Le aziende coinvolte nel progetto sono state accompagnate in varie fasi attraverso un percorso che ha combinato formazione e networking, contribuendo a creare una vera e propria rete di imprese accomunate dall’impegno nella sostenibilità ed innovazione, fino all’adozione, per ciascuna di loro, delle finalità di beneficio comune all’interno dell’oggetto sociale. Le aziende che hanno effettuato la trasformazione sono simprattuto piccole e medie imprese, immerse nel tessuto economico capitolino, in settori che vanno dall’abbigliamento all’edilizia/design,
dall’alimentare al packaging, fino alla consulenza alle aziende e ai servizi culturali e di formazione.
“Generare valore per le persone e i territori è parte del DNA dell’imprenditoria italiana da sempre. Il modello di governance delle Società Benefit esiste proprio per favorire questa vocazione e permettere alle aziende di ampliare il proprio campo da gioco, impegnandosi a generare sia impatto positivo che profitto – ha commentato Paolo Di Cesare, Co-Founder di NATIVA – “Il Comune di Roma Capitale è il primo ad impegnarsi a diffondere questo modello e siamo sicuri che questo stimolerà altre città a seguirne l’esempio, con l’obiettivo comune di rendere l’Italia un laboratorio globale di una nuova cultura di impresa”
All’evento è stata lanciata la seconda edizione del programma, aperta a tutte le aziende con sede legale o operativa a Roma e provincia. Questa nuova fase mira a coinvolgere un numero sempre maggiore di imprese, potenzialemente 140.000, continuando a sostenere la crescita del tessuto economico locale e a rafforzare la leadership di Roma come Capitale dello sviluppo sostenibile.
“Stiamo costruendo un ecosistema in cui sostenibilità e innovazione diventano la norma. Aiutare le imprese a intraprendere questo percorso significa creare un futuro migliore per tutte le cittadine e i cittadini,” ha concluso Monica Lucarelli.
Partecipa e coinvolgi altre aziende a partecipare alla seconda fase del progetto, visitando il sito ufficiale.