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NATIVA e Lorenzo Fioramonti avviano una nuova collaborazione strategica

Abbiamo iniziato a collaborare con l’economista per accelerare la transizione verso la sostenibilità, stimolare la collaborazione tra imprese e istituzioni, portare con maggiore forza l’esperienza del nostro Paese all’estero e creare nuove esperienze formative dedicate a giovani studenti, comunità e professionisti.

Come NATIVA siamo lieti di annunciare  la nostra nuova collaborazione con Lorenzo Fioramonti, una nuova partnership in favore della sostenibilità.

L’obiettivo è quello di rafforzare o sviluppare progetti e alleanze locali e internazionali tra imprese e istituzioni per accelerare la transizione rafforzando anche il riconoscimento dell’Italia come ‘laboratorio di innovazione per la sostenibilità e il wellbeing’. E rendere disponibile il valore connesso alle esperienze di entrambe le parti sul tema dell’educazione, attraverso il lancio di corsi generali e verticali sulla sostenibilità rivolti a professionisti, studenti e comunità oltre a esperienze innovative di formazione e networking immersive.

Siamo entusiasti di poter lavorare con Lorenzo, con cui condividiamo una profonda volontà di progettare e realizzare un paradigma economico più inclusivo e rigenerativoIn Italia migliaia di aziende, interi territori e enti istituzionali stanno lavorando per evolvere come mai prima d’ora, consci di come la sostenibilità sia una questione di sopravvivenza, prosperità e benessere. Vogliamo accelerare questa trasformazione e l’esperienza di Lorenzo ci aiuterà a collaborare in maniera più profonda con il mondo istituzionale, raccontare all’estero la straordinaria evoluzione che l’Italia sta vivendo in questi anni e potenziare le attività che portiamo avanti nel mondo dell’educazione.

 

Paolo Di Cesare, co-founder NATIVA

Tutta la mia attività scientifica, politica e di promozione culturale è sempre stata votata in favore dell’attuazione del paradigma della wellbeing economy, cioè un’economia per stare bene, che punti a migliorare la qualità della vita delle persone e a rafforzare e promuovere la sostenibilità ambientale e la coesione sociale. Un’economia che abbia davvero un “senso”, che incorpori un significato profondo per tutti e una chiara direzione di dove vogliamo andare come società. Da questo punto di vista l’Italia può essere considerata già un grande laboratorio di innovazione: siamo il Paese delle piccole e medie imprese, dove esiste una cultura millenaria di impatto positivo sul territorio e dove le comunità locali da sempre sono state al centro della vita economica. Con NATIVA ed i suoi partner, possiamo trasformare il nostro Paese in un laboratorio di innovazione ed un punto di riferimento globale.

 

Lorenzo Fioramonti, Ecosystem Catalyst NATIVA 

Lorenzo ha la preziosa capacità di identificare e rendere esplicito ciò che è più importante e può unire persone anche molto diverse verso una visione condivisa. E’ indispensabile farlo in un mondo sempre più polarizzato.

 

Eric Ezechieli, co-founder NATIVA

NATIVA da più di un decennio è impegnata ad accelerare la transizione verso un paradigma economico rigenerativo, supportando l’evoluzione delle imprese e coinvolgendole all’interno di ecosistemi attivi e impegnati come quello delle B Corp (PIù DI 250 in Italia e oltre 7400 nel mondo), delle Società Benefit (quasi 3.000 e che i fondatori di NATIVA hanno contribuito a portare in Italia nel 2016) e CO2alizione (che riunisce 89 imprese impegnate – attraverso un articolo inserito nel loro statuto – nel loro processo di decarbonizzazione). E ha lanciato nel 2022 insieme alle B Corp italiane #UnlockEducation, la campagna di educazione sulla sostenibilità patrocinata dal MIUR per i giovani italiani.

Lorenzo Fioramonti è Direttore fondatore dell’Istituto per la Sostenibilità dell’Università del Surrey nel Regno Unito ed ex Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in Italia e da anni è impegnato a livello globale nell’educazione alla sostenibilità grazie ai suoi libri, pubblicazioni e docenze.

La collaborazione consentirà di mettere a fattor comune le esperienze e i network di entrambe le parti e stimolare quella capacità di fare sistema tra imprese e tra pubblico e privato che oggi è necessaria per affrontare le sfide della transizione.