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Retreat Nativa per guardare lontano insieme

Il nuovo anno è appena iniziato e il precedente si è concluso, come da abitudine, con bilanci e progetti. Non faccio riferimento solo a questioni economiche e numeri da mettere in colonna per far quadrare i conti; i veri bilanci sono quelli personali. In cosa sono stato bravo? Dove potevo fare meglio? Cosa voglio cambiare? Ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato?

Queste le domande che, tra una cena e un regalo, vengono spontanee nelle giornate di festa.

C’è un momento in cui è importante condividere opinioni, risultati, fallimenti, progetti, sicuri che il confronto sia fondamentale per unire le persone e crescere professionalmente. Mettersi in gioco, chiedere, ascoltare sono passi necessari per arrivare ad una maggior consapevolezza dei propri punti di forza e di quelli su cui bisogna impegnarsi di più.

Il retreat è un appuntamento periodico che nasce proprio con l’idea del confronto e della crescita, individuale e del team, a cui tutte le persone che lavorano in Nativa partecipano.

Il giorno della partenza l’ufficio è pieno di borse e i telefoni squillano per le ultime fasi organizzative.

<<Dai ragazzi sono le 17.00, dobbiamo andare.>>, esclama Stefano, mentre tutti sono concentrati davanti al monitor.

Chiusi i pc, prese le borse, caricata l’auto… si può partire!

Spiegare in modo esaustivo cosa sia un retreat di Nativa non è semplice. Sono talmente tanti i momenti che si susseguono nei due giorni in cui il team è impegnato in questa attività, che una sintesi risulta difficile.

L’agriturismo La Corte Del Lupo, magnifica struttura immersa nei boschi, ci ospita e coccola con i suoi prodotti locali, permettendoci di staccare dalla frenetica vita di città.

 

 

Giornate davvero impegnative e ricche di spunti di riflessione vedono ogni nativer partecipe e attivo, passando dal raccontare i propri fallimenti e le proprie soluzioni per il prossimo anno, fino al mettersi alla prova presentando una benefit unit o tool al resto del team. Lo scambio di feedback chiude tutte le attività e, in alcuni momenti, è evidente la difficoltà ad uscire dalla comfort zone personale. Nessuna sfida o gara, solo una grande palestra dove allenare i muscoli della determinazione e capire dove migliorare.

La foto di gruppo chiude questa breve ma intensa esperienza e le borse sembrano più pesanti mentre le carichiamo in macchina: oltre a vestiti e computer, sono piene di consigli e progetti.