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Il lavoro (del) nel futuro

Ogni giorno siamo bombardati da notizie ed eventi che non lasciano spazio a interpretazioni diverse: lavorare in futuro significherà qualcosa di completamente diverso da quello che conosciamo oggi.

Ma la rivoluzione del lavoro è già iniziata e corre veloce, a ritmi pari a quelli della crescita esponenziale della robotica, dell’intelligenza artificiale e in generale della tecnologia digitale.

Secondo il rapporto “The Future of the Jobs” presentato a gennaio 2016 in Svizzera in occasione del World Economic Forum, entro il 2020 7 milioni di persone perderanno il posto di lavoro, un numero enorme compensato parzialmente dalla creazione di 2 milioni di posti di lavoro in nuove professionalità.

E’ la quarta rivoluzione industriale, o Industria 4.0 che, come una tempesta perfetta, porterà un cambiamento in tutti i settori industriali con ripercussioni sul mercato del lavoro.

I modelli attuali, da cui dipende la creazione di nuova occupazione, non sono progettati per reggere l’impatto della robotizzazione e dell’intelligenza artificiale. Milioni di posti di lavoro sono già oggi a rischio e molti sono già stati persi, in tutti i settori economici, dall’industria al terziario passando per l’agricoltura.

E se fino a poco tempo fa si pensava che macchine e software avrebbero potuto svolgere solo il lavoro ripetitivo e “pesante” lasciando all’uomo quello cosiddetto “creativo”, questo oggi non è più certo, come spiegato in questo approfondimento di Rainews24.

E’ certo che è in corso una trasformazione radicale del concetto di lavoro, che ne siamo tutti coinvolti (generazioni attuali e future e in maniera trasversale in tutti i settori economici e in qualunque parte del globo) e che da parte dei governi non ci sono ancora politiche, strategie e idee su come affrontare il tema e come proteggere le persone nella transizione verso un nuovo modello di sviluppo.

Secondo uno degli scenari previsti da Millennium Project, progetto internazionale che coinvolge futurologi ed esperti di tecnologie e futuro nel trovare risposte e azioni da attuare per far fronte alle sfide future, nel 2050 l’umanità sarà passata da un’economia del lavoro ad un’economia di auto-realizzazione basata sulla “non-proprietà”. Saremo liberati dalla necessità di avere un lavoro per guadagnarci da vivere; lavorare sarà diventato un piacere, un metodo per la propria realizzazione e per dare un senso alla propria vita. La maggior parte dei lavoratori (miliardi di persone) saranno passati da una posizione di lavoro dipendente a forme di lavoro autonomo, potendo lavorare solo per interesse e dedicando la maggior parte del proprio tempo a stare con la famiglia, crescere i figli e godersi la vita.

Guardando al futuro e auspicando uno scenario come quello ipotizzato, è indispensabile oggi sviluppare una nuova cultura, nuovi modelli e strumenti che consentano di re-inventare il concetto di lavoro, per accompagnare le persone in questa transizione e per contribuire ad un futuro di prosperità diffusa, sicurezza e armonia sociale. Il futuro del lavoro ci richiede un nuovo “sistema operativo”.

Con questa visione abbiamo concepito Croqqer, una startup innovativa che ha sviluppato un “sistema operativo di Job-Sharing” del futuro per rendere possibile l’incontro e lo scambio veloce, fluido, sicuro, affidabile e pratico tra le esigenze delle persone e la possibilità di soddisfarle.

 

Croqqer nasce per creare una “safety net”, una rete di fiducia, connessioni e conoscenza diretta tra chi vive vicino, per costruire benessere collettivo e ricercare la felicità pubblica, contribuendo allo sviluppo dell’economia civile a livello locale.

Nata nel 2015, Croqqer è attualmente una community di persone presente in quattro paesi europei (Italia, Olanda, Belgio e Svizzera) che, attraverso la piattaforma on-line e l’App, unisce chi ha bisogno di aiuto con chi può darlo.

Croqqer è stata concepita secondo il modello di impresa del futuro, la Benefit Corporation o Società Benefit in Italia, un’azienda che oltre al profitto persegue una finalità di beneficio comune e si contraddistingue per avere un impatto positivo rispetto ai lavoratori, all’ambiente e alla comunità in cui opera, usando il business come forza di rigenerazione della società e del pianeta.